29 anni, due figli, una moglie-partner-complice e un business che registra un +30% costante negli ultimi cinque anni. Il ritratto di Mariano di Vaio, fenomeno di Instagram e idolo delle nuove generazioni, non si può certo relegare ai suoi selfie da macho. Al contrario: ogni suo post ieri sul blog, oggi sui social, è stato il pezzo di un puzzle che l’ha portato da un magazzino-monolocale ad aprire un’azienda di 3.000 metri quadrati con 22 dipendenti, tutti sotto i 30 anni. E a inizio 2018, Forbes lo ha voluto al primo posto nella classifica degli uomini under 30 più potenti al mondo per la categoria retail/e-commerce nel settore moda. Risultati che lo pongono in forte controtendenza rispetto al recente rapporto Istat che fotografa, per la prima volta nella storia, un’Italia con più persone sopra i 60 anni che sotto i 30.
La sua storia contrasta con l’analisi Istat sui 30enni e 60enni in Italia. Come spiega il suo successo? Cosa ha fatto la differenza?
Detesto i cliché, però devo dire che la voglia di dimostrare a me stesso che potevo farcela ha cambiato tutto. Certo, non è stato facile, anzi. Quando ho aperto il primo blog, tutto era contro di me, non avevo una sola scommessa a favore. Ero appena tornato da Londra dove avevo fatto il cameriere, il lavapiatti, insomma tutti i lavori che mi avrebbero permesso di imparare l’inglese. Non volevo e non potevo tradire le aspettative della mia famiglia. Ho chiesto a un mio amico quanto costasse aprire un sito. Mi ha detto: 9,90 euro all’anno. Così è iniziato tutto: con mia moglie, allora mia compagna, che mi faceva le foto e un’idea quasi bizzarra.

A guardare dall’esterno, queste storie di successo sembrano sempre facili e veloci…
Ma quale velocità! Ma quale facilità! Ci sono stati momenti, anzi mesi in cui mangiavo solo broccoli perché erano la cosa più sana e più economica che potevamo permetterci. Non c’è nulla di facile e forse, guardando indietro, capisco che vale solo una cosa: buttarsi, crederci, non accontentarsi.
Quanto ha capito che le cose iniziavano a funzionare?
Dopo mesi di post e di fotografie, tra i vari prestiti di abiti e sponsorizzazioni gratuite, mi ha contattato un marchio di automobili per la promozione di un nuovo modello. Mi hanno detto che c’era un budget, che potevano pagarmi. Quando ho visto la cifra non ci potevo credere: ho subito investito la somma in un buon fotografo e in un video maker. Devo dire che da quel momento, le cose hanno iniziato a funzionare.

Come quasi trentenne è atipico anche perché ha scelto di sposarsi e ha già due figli…
Che dire: impossibile non sposare Eleonora, ovvero la donna, la compagna, l’amica che è stata la chiave di volta di tutto. Quando viaggiavo come un disperato non era mai gelosa, anzi, mi costringeva a buttarmi ancora di più sul lavoro. Quando tutto questo era solo un sogno, mi scattava foto e non si tirava mai indietro, nonostante avesse il suo lavoro. Ma dove la trovo un’altra così? Una sera, sulla terrazza dei miei genitori, a una cena qualunque l’ho guardata e le ho detto, ‘senti, sposiamoci’. Il resto e i figli sono venuti come una cosa naturale.
Così naturale che oggi sua moglie è praticamente diventata un’influencer come lo è lei…
È vero. E la cosa che più mi piace è che ha un pubblico di mamme e di ragazze giovani che le chiedono costantemente consigli su come fare famiglia, su come fare figli. Passa il tempo in infinite chat dove consiglia e soprattutto incoraggia a mettere su famiglia. Penso sia bellissimo.
In cosa consiste oggi il suo business?
Oltre instagram, il nostro business si concentra sue alcune linee di abbigliamento da noi prodotte e soprattutto su un ecommerce, nohowstyle.com. che vede impiegate 22 persone, tutte sotto i 30 anni, un giro d’affari che cresce del 30% ogni anno e presto una nuova sede, un’azienda di 3.000 metri quadrati. Pensare che siamo partiti da un magazzino di 40 metri, io e Maria, la mia unica impiegata. Oggi sono ancora più felice perché Maria è incinta: è la dimostrazione che questo sogno è possibile. Cosa serve per realizzarlo? Forse il coraggio di crederci fino in fondo e di pensare fuori dagli schemi.
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