Cemento, poltrone e mille condoni: leggi-vergogna con la scusa del Covid. Ed in Abruzzo…

Marco Marsilio, Governatore della Regione Abruzzo, insieme a Giorgia Meloni, leader di FDI

Cosa c’entra il coronavirus con il condono fiscale agli evasori, la cementificazione delle coste sarde e la “pace leg a le ”tra amministrazione e imprese?

In apparenza nulla, ma in realtà in questi giorni di emergenza la politica si è data un gran daffare per far passare dietro allo scudo del virus proposte o provvedimenti di ogni genere. Sempre con la stessa logica: bisogna fare presto, bisogna ripartire. Poco importa il come.

E così la scorsa settimana, la Regione Abruzzo guidata da Marco Marsilio (FdI), ha approvato una legge per sanare i contenziosi civili e amministrativi tra i privati e gli enti pubblici regionali.

Una “pace legale”, così è stata chiamata, che porterà a conciliare tutte le questioni aperte: “Una bomba da milioni di euro condonati – è l’accusa del deputato abruzzese di Iv Camillo D’Alessandro – Non è ilcaso di stabilire l’asticella agli importi, per esempio escludendo dall’obbligo della composizione bonaria contenziosi milionari?”.

Domande al momento sospese, anche se a sentire i vertici della Lega, che di Marsilio è alleata –l’indirizzo più gradito sembra proprio quello di una “pace generale”: fiscale, edilizia, processuale.

Lo ha chiarito ieri Matteo Salvini al Sole 24 Ore: “I cantieri sono fermi. Via subito il Codice degli appalti”.

“Anche per far ripartire l’edilizia abbiamo bisogno di siglare una pace. Ci sono domande di condono giacenti da vent’anni ”.

E per i contribuenti?

“Dobbiamo proporre una pace fiscale”.

ENRICO AIMI di Forza Italia s’è avventurato pure oltre il bonton lessicale, abbandonando senza ipocrisia le ambiguità lessicali: “La soluzione può essere rappresentata da un mega-condono”.

Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Marco Marsilio, Silvio Berlusconi

Ma a proposito di soldi, la Lega deve anche sistemare le cose in casa propria.

Con la recente elezione di Valeria Alessandrini in Parlamento alle elezioni suppletive, si è liberato un posto al Consiglio Regionale umbro e così ne ha approfittato Enrico Melasecche, già assessore ai Trasporti nella stessa giunta di Donatella Tesei.

Ora però la Lega, attraverso il segretario regionale Virginio Caparvi, sta cercando di spingere alle dimissioni da consigliere Melasecche, in modo da “guadagnare” una poltrona e fare entrare in Regione Manuela Puletti, già ufficio stampa di Salvini al Viminale.

“L’obiettivo della Lega è raddoppiare i posti facendo pagare gli umbri – è la versione del dem Tommaso Bori – un conto da mezzo milione di euro a legislatura”.

Fallito per un pelo, invece, l’ennesimo tentativo di cementificazione in Sardegna.

Lo scorso primo aprile la giunta della Sardegna guidata da Christian Solinas ha approvato una delibera per ampliare l’offerta turistica “di alta gamma”in riva al mare, dando il via alla costruzione di un resort di lusso da 10mila metri cubi di cui oltre 8 mila a destinazione ricettiva. Il tutto nella spiaggia di Monte Turni a Castiadas (Sud Sardegna).

Il progetto, che rientrava in un piano di sviluppo da 23 milioni di euro globali siglato dalla precedente giunta, era stato fatto passare con il riconoscimento del “preminente interesse generale di rilevanza regionale”.

Ieri, però, a seguito delle polemiche che hanno travolto la giunta, la Regione è stata costretta al passo indietro, ritirando la delibera.

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(Servizio di Lorenzo Giarelli pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, al quale hanno collaborato Paola Pintus e Giacomo Salvini).

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